La fotografia di Oliviero Toscani

Dal 1 giugno la mostra sulla fotografia di Oliviero Toscani torna visitabile!
Vi aspettiamo il sabato, la domenica e il lunedì, dalle 10 alle 19, sempre su prenotazione: tel 0121 502761 e-mail prenotazioni@fondazionecosso.it
Aperto il 2 giugno.
La mostra, curata da Nicolas Ballario, Susanna Crisanti e Roberto Galimberti, è stata inaugurata lo scorso 16 novembre e, dopo quasi tre mesi di forzata interruzione causata dallemergenza sanitaria, finalmente riapre.
Il grande progetto espositivo traccia un quadro completo dellopera di Oliviero Toscani, dagli esordi alle più famose campagne che hanno caratterizzato il suo stile, dalle immagini iconiche agli incontri della sua carriera, che lo collocano tra i grandi della fotografia mondiale.
Caratteristica unica di questa mostra è il percorso di visita che si alterna tra il nucleo di opere presentate nelle sale del Castello, dove si possono osservare fotografie, ma anche manifesti, interviste e video proiezioni, e le grandi installazioni allaperto, immerse nella natura del parco storico, tra alberi centenari e angoli fioriti.
Già prima di fare il proprio ingresso nel parco, ci si trova di fronte qualcosa di inaspettato: fotografie di serissimi asini, riprodotte in dimensioni realistiche, che paiono brucare lerba del prato. Sono scatti relativi al progetto Hardware+Software, uninstallazione realizzata dal fotografo, in Portogallo: un invito a ripensare la modernità e il ruolo della tecnologia nella vita contemporanea. Protagonisti sono proprio gli asini, che per Toscani rappresentano gli esseri viventi più duri e più morbidi, allo stesso tempo.
Allingresso del parco, appena varcato il cancello, grandi totem segnano lincontro con unumanità varia: sono i volti e i corpi delle persone ritratte da Oliviero Toscani nellambito del progetto Razza umana, avviato nel 2007, quando il fotografo ha preso a girare innumerevoli piazze, in tutto il mondo, costruendo uno studio itinerante per ritrarre migliaia di soggetti. Nelle parole di Achille Bonito Oliva Razza Umana è frutto di un soggetto collettivo, lo studio di Oliviero Toscani, inviato speciale nella realtà della omologazione e della globalizzazione. Con la sua ottica frontale ci consegna una infinita galleria di ritratti che confermano il ruolo dellarte e della fotografia: rappresentare un valore che è quello della coesistenza delle differenze.
Nella grande radura centrale del parco, abbracciata dalla corona verde dei grandi alberi e dei sempreverdi, campeggiano i Manifesti pubblicitari, grandi installazioni di metri 6×3, con cui il mondo ha conosciuto Oliviero Toscani. Questa mostra dialoga sia con lo spettatore sia con la natura. Il mutare delle stagioni e della vegetazione rende ogni visita unica e moltiplica le emozioni.
Il
percorso didattico Da un metro in giù
accompagna i visitatori e le famiglie allinterno delle sale espositive: un nuovo modello di fruizione e di relazione con le opere darte, dedicato a persone di tutte le età e alle scuole di ogni ordine e grado, indica non soltanto un preciso spazio sotto lopera darte ma soprattutto un luogo, metaforico, di incontro con lopera stessa, che parte dal basso.
Grande novità per questo progetto è che durante le settimane di lockdown Da un metro in giù è diventato anche digitale, con la distribuzione gratuita di un Giornale dei giochi, strumento didattico destinato sicuramente ai piccoli, ma dedicato anche agli adulti.
Tutti i giochi Da un metro in giù creati in queste settimane sono disponibili qui e sui canali social, oppure è possibile riceverli tramite la newsletter.
Nelle sale espositive i visitatori incontrano anche l installazione sonora curata dal progetto artistico Avant-dernière pensée , in cui le maniche del Castello di Miradolo, attraverso un sistema inedito multicanale di diffusione del suono, divengono architetture sonore di risonanza. Muovendosi tra le immagini di Warhol e della Factory, si incontra Lou Reed, le armonie e le sincopi del brano Walk on the wild side, scomposto e riletto. La sezione della mostra dedicata alle immagini iconiche ha come protagonista lalbum Music for airports di Brian Eno. Infine,City life di Steve Reich, brano composto nel 1995, omaggio alla città di New York, si lega alle copertine di giornali e alle riviste, tanto quanto allesperienza di Colors.